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 "Non importa come fare un nodo. L'importante è farlo".
 
Ma è solo un modo di dire. E qui si parla di tecnica.
 
Il buon senso è la prima cosa della quale ci si deve appropriare,
e bisogna saper prevedere ogni possibile conseguenza
alle azioni che si compiono.
 
 
 
 
In particolare mi riferisco alla corretta tecnica di realizzazione dei nodi,
e alla giusta tensione delle legature.
Il nodo deve essere sicuro e affidabile,
non deve assolutamente comprimere su zone delicate come la colonna vertebrale,
e la tensione delle corde mai e poi mai deve impedire
la circolazione sanguigna negli arti e nelle estremità.
 
Immagina per un attimo che una legatura sia come una chitarra.
Affinchè possa emettere un suono armonioso deve essere accordata,
ovvero le corde devono essere tese nel giusto rapporto una con l'altra.
Nè troppo, ne poco... ma il giusto.
 
 
 
 Continuo a ripeterlo: il bondage e` un'arte creativa.
Con il tempo ognuno sviluppa uno stile dettato appunto dalla propria creatività.
Si parte dalle figure base, si personalizzano, e si combinano con altre figure,
fino ad ottenere l'espressione e la materializzazione di quello che è
uno nostro pensiero, una nostra idea, una nostra emozione...
 
Cosi` diventa semplicemente una nostra creazione... a volte unica...
 
Come un pittore quando unisce i colori alla tela... e crea un quadro...
 
 
 
Dopo questo preambolo, addentriamoci nell'argomento inerente la scelta delle corde.
 
Anche se le corde vengono realizzate in differenti materiali,
sono sicuramente da privilegiare le fibre naturali (canapa, juta, cotone, ecc...).
 
Qualunque sia la scelta è necessario verificare che la corda abbia
le giuste caratteristiche per lo specifico utilizzo
(robustezza del filato, capacità di mantenimento dei nodi,
inidoneità a procurare ferite e abrasioni),
e conoscere la sua tendenza al surriscaldamento
da sfregamento, al fine di evitare bruciature sulla pelle (per eliminare
questo ultimo effetto è sufficiente imparare a far scivolare la corda lentamente).
 
 
 
Il diametro più diffuso, senza ombra di dubbio, è quello da 6mm,
anche se alcuni si spingono verso il più generoso da 8mm, o addirittura da 10mm.
Personalmente trovo più idoneo quello da 6 mm.
Ritengo che consenta di ottenere legature ben equilibrate, con passaggi e nodi proporzionati.
 
Parlando invece di lunghezze, la faccenda diventa un pochino più articolata.
 
Esistono fondamentalmente due diverse scuole di pensiero.
La prima, probabilmente la più tradizionale,
predilige l'utilizzo di corde tutte della stessa lunghezza (normalmente circa 8m),
mentre la seconda prevede invece corde di diverse lunghezze.
 
Ad esempio, volendo realizzare una certa legatura del busto che richieda circa 12m di corda,
nel primo caso dovremo usare due corde da 8m (con l'inevitabile eccedenza di circa 4m),
mentre nel secondo caso potremo invece utilizzare due corde da 6m,
oppure direttamente una corda da 12m
(e qui scoprirai come le corde lunghe siano inevitabilmente un poco più impegnative...).
 
L'eccedenza menzionata nel primo metodo di utilizzo non è da considerare
comunque come un aspetto problematico.
Ad alcune persone può piacere, oppure ad altre può offrire spunto per una soluzione
creativa estemporanea ed alternativa.
Non dimenticare che legare una persona, al di là dell'indiscutibile significato profondo
che certe persone attribuiscono a questo gesto,
significa esprimere, oltre le emozioni, anche la propria fantasia e creatività.
 
Quindi, a questo punto, quale metodo utilizzare?
 
Come spesso accade, anche qui possiamo affermare che la "verità" può essere collocata nel mezzo.
 
Una soluzione potrebbe essere quella di disporre di pochi differenti formati,
che combinati tra loro consentano di ottenere misure progressive.
Ad esempio disponendo di lunghezze di 4m, di 6m e di 8 m,
riusciremo a disporre praticamente di ogni misura.
 
Quindi per 4m, 6m e 8m utilizzeremo ovviamente le singole corde,
mentre per misure superiori, potremo combinarle tra loro come segue:
 
 
 
10m = 6m + 4m
 
12m = 6m + 6m oppure 4m + 4m + 4m
 
14m = 8m + 6m
  
16m = 8m + 8m
 
18m = 8m + 6m + 4m oppure 6m + 6m + 6m
 
20m = 8m + 6m + 6m oppure 8m + 8m + 4m
 
etc...
 
 
 
Ehm... voglio fare una precisazione...
 
Considera che normalmente la corda viene ripiegata a metà
(quindi la differenza di 2m tra le diverse misure ottenibili, diventa realmente di 1m),
ottenendo da una parte un'estremità costituita dai due terminali accoppiati,
e dall'altra un' asola determinata proprio dalla ripiegatura.
 
Questa asola, molto spesso, viene utililzzata per definire una "cintura semplice",
sulla quale sviluppare il resto della legatura:
l'estremità costituita dai due terminali affiancati viene inserita
all'interno dell'asola, e fatta scorrere fino a raggiungere una adeguata tensione.
Quindi si procede allo sviluppo della legatura con quella che possiamo definire
come "modalità di esecuzione asimmetrica"
(pur ottenendo al termine una legatura simmetrica).
 
Ho usato i termini "normalmente" e "molto spesso"
poichè non è necessariamente sempre così.
In alcuni casi, ad esempio, si possono utilizzare due corde insieme,
accoppiate per tutta la loro lunghezza,
senza che vengano ripiegate, e quindi senza creazione di alcuna asola.
In molte di queste situazioni si tratta di quella che possiamo definire
"modalità di esecuzione simmetrica".
Ma questo lo scoprirai successivamente...
 
Bene, ora torniamo a noi.
 
Come avrai notato, per entrambi i metodi di utilizzo
(corde della stessa misura, oppure corde di differenti lunghezze),
ho fatto riferimento alla probabile necessità di unire insieme le corde. Ma come fare?
 
E qui si parla di "nodi di giunzione".
 
La tecnica è riconducibile sostanzialmente al tipo di rifinitura
dei terminali delle corde (impiombature).
L'impiombatura riveste un'importanza fondamentale, in quanto serve ad impedire
che le corde si sfilaccino, rendendole esteticamente poco gradevoli,
e addirittura, dopo poco tempo, inutilizzabili.
 
Abbiamo due principali metodi per impiombare le corde: il primo prevede che le estremità
vengano bloccate avvolgendole strette con un sottile spago,
mentre l'altro è costituito da un semplice nodo effettuato alle estremità.
 
 
 
 
 
 
 La differenza significativa è che nel primo caso abbiamo un profilo regolare
(consente di ottenere una corda più agevole, veloce e fluida nei passaggi),
mentre l'altro presenta un profilo alterato proprio dalla presenza del nodo
(più pratico da realizzare, ma può determinare leggeri impuntamenti
della corda in alcuni passaggi).
Resta comunque una questione di gusti e di abitudini.
 
Vediamo ora insieme come effettuare i "nodi di giunzione".
 
 Nel caso di corde con "impiombature avvolte", viene effettuato un nodo a bandiera,
il più affidabile con questo tipo di rifinitura dei terminali (è conosciuto anche come nodo di scotta):
 
 
 
 
 
Anche con le "impiombature a nodo" è possibile utilizzare il metodo precedente,
ma è più diffusa l'abitudine di eseguire il nodo bocca di lupo:
 
 
 
 
 
 
Sempre nel caso delle corde con "impiombature a nodo", può capitare che i terminali non siano allineati.
Il problema è costituito dalla possibilità che l'estremità più lunga, proprio per la mancanza del contatto
tra la "impiombatura a nodo" e il bocca di lupo, possa scivolare dentro questo ultimo,
comportando un allentamento di quel capo della corda.
Anche qui ovviamente è possibile utilizzare il nodo a bandiera,
ma per chi ha un debole per il bocca di lupo
esiste un'altra possibilità, quella cioè di "rovesciare" il nodo:
 
 
 
 
 
 
Altra eventualità che può verificarsi è che il "nodo di giunzione" venga a trovarsi posizionato
in un posto che risulti fastidioso per la partner,
oppure che possa essere di intralcio per il proseguimento dello sviluppo della legatura.
Sarà sufficiente realizzare il nodo in una posizione più arretrata sulla corda, anche se questo
comporterà una piccola eccedenza, ma è un compromesso che è necessario accettare.
 Vanno benissimo quindi il nodo a bandiera e il bocca di lupo  "rovesciato",
ma esiste anche la possibilità di poter utilizzare un normale bocca di lupo
(quindi non "rovesciato"), adottando però un piccolo accorgimento
(questo metodo è indicato in alternativa anche nel precedente caso di terminali non allineati):
 
 
 
 
 
Segnalo inoltre quest'altro metodo, trovato solo recentemente,
presentato dal bravissimo Dave Rickman (meglio noto come Wykd Dave)
nel sul sito Ropetopia.
Come definirlo? Semplicemente geniale!!!
Ovviamente da usare solo nel caso di "iimpiombature a nodo".
 
 
 
 
 
 
Come avrai potuto constatare, indipendentemente dai casi, il nodo a bandiera è quello più versatile.
Non a caso è il mio preferito.
 
Ma quando effettuare il "nodo di giunzione"?
 
Può sembrare ovvio, ma è bene che io lo spieghi.
Si inizia sempre la legatura con una corda, e quando si giunge al termine del suo utlizzo,
allora (e solo allora) viene eseguito il "nodo di giunzione" con la corda successiva.
 
Immagino che fin qua ti sia stato tutto chiaro.
 :-)
 
 
 
Il resto... appena troverò il tempo!!!